Donazione del cordone ombelicale: qual è la normativa vigente in Italia?

Su questo blog l’argomento “cordone ombelicale” lo avevamo già affrontato tempo fa. Ma oggi, sul blog del Consumatore c’è un post molto interessante sullo stesso tema nel quale si parla non solo dell’importanza della donazione del cordone per studi scientifici, ma anche delle biobanche presenti in Italia, degli ospedali attrezzati per il prelievo, della normativa vigente nel nostro Paese e degli ostacoli che ci sono alla donazione. Molto interessante, ve lo consiglio.

11 risposte a “Donazione del cordone ombelicale: qual è la normativa vigente in Italia?

  1. Salve, sono un Ostetrica e lavoro presso la Casa di Cura Città di Roma (Roma), siamo dotati di un servizio di partoanalgesia 24 ore su 24 e abbiamo attivato il Centro Raccolta per la donazione del sangue cordonale. Noi dipendiamo dalla Banca del S. Eugenio e il nostro Centro Raccolta non subisce stop orari per la donazione, per cui la raccolta è garantita 24 ore su 24, tranne nelle festività come 24-25-26 Dicembre e Pasqua e Pasquetta.
    Le mamme effettuano il colloquio, previo appuntamento con il marito il sabato, tutte le ostetriche sono state addestrate al prelievo e la raccolta in sala parto, non verrà eseguita solo in presenza di criteri di esclusioni ostetrici, di cui la mamma donatrice verrà messa al corrente.
    La mamma prima della dimissione viene informata del risultato della donazione e se la sacca risulta idonea le viene consegnato un certificato di follow-up con la data di ritorno alla visita presso la Banca del S. Eugenio. Se invece la sacca non è idonea verrà utilizzata per la ricerca. Ritengo che sia molto importante donare il sangue cordonale, ed io come professionista ogni volta che effettuo il prelievo ci metto il cuore per far si che questa risulti idonea.
    E’ vero esistono molti criteri di esclusione anamnestici ma questo serve a selezionare cellule staminali di qualità che possono salvare la vita di un essere umano.
    Inoltre nel momento in cui la sacca viene data ad un paziente malato viene avvisata l’ostetrica che ha effettuato il prelievo e la mamma del bimbo che ha donato il sangue placentare, non pensate che questo sia molto gratificante?
    Secondo la Società Italiana di Neonatologia si deve attendere almeno 60 secondi dopo la nascita per poter effettuare il clampaggio del cordone ed eseguire la raccolta del sangue cordonale.
    E questa raccomandazione viene rispettata, ricordo inoltre che molte Banche estere per la donazione autologa non presentano criteri di esclusione e se il sangue è contaminato continuano a conservarlo. A che serve sprecare tanti soldi quando la normativa non è neanche chiara sull’importazione del sangue conservato qualora dovesse servire in Italia e spesso se il bambino è malato quelle cellule staminali hanno un alta possibilità di conservare l’impronta della malattia per cui si ricorre ad utilizzare sangue donato dalle mamme con la donazione allogenica. Io penso che sia solo business…..infatti ancora oggi non esistono evidenze scientifiche che dimostrino l’utilità della donazione autologa.

  2. http://consumatore.tgcom.it/wpmu/2011/03/31/biobanche-il-cordone-ombelicale-e-un-bene-prezioso/#comment-36258

    Qui trovate la risposta a molto di quello che avete scritto

    Faccio alcune precisazioni: l’ obbiezione di Barbara da un punto di vista legislativo è corretta,
    i genitori fanno un atto improprio donando il sangue cordonale che non è loro, ma la parte sull’ utilità che abbiamo per la salute del bambino è parzialmente da verificare.
    Per il bambino basta comunque procedere con una recisione del cordone dopo 120 secondi, che non sono conciliabili con le procedure per la donazione pubblica italiana, ma che sono conciliabili con le procedure di prelievo internazionali, quindi in Italia solo private che prevedono il prelievo post-secondamento in stanza separata. I genitori prima di accanirsi a donare dovrebbero preoccuparsi di donare il proprio midollo osseo.

    Le cellule staminali si usano, si usano nella pratica medica di tutti i gioni, non si parla di malattie future..tanto è vero che la legge prevede la categoria donazione-dedicata alla famiglia quando è presente o c’è stata una patologia in famiglia dove vengono usate le staminali. Le malattie che rientrano per legge sono tante e sono controllabili nel DGL 19 novembre 2009, sono circa 90…e molte altre si sono aggiunte negli ultimi 2 anni, ma la legge non è stata aggiornata..e forse mai lo sarà perchè prevede malattie che non sono diagnosticabili prima..tumori vari infantili, terapia post chemio e post radio (dovremmo praticamente conservare quello di tutti).. paralisi celebrali infantili… etc etc…

    La donazione non è per tutti, perchè la donazione del sangue cordonale è come tutte le altre..prevede un idoneità, sono molte le famiglie troppo sane per il dedicato..troppo malate per la donazione: colite ulcerosa, ipotiridismo, ipertiroidismo, tumori ..diabete, patologie vascolari e cardiache, celiachia… etc etc; sono casi d’ esclusione per il semplice motivo che oggi questi pazienti usufruisco dell’infiltrazione delle proprie cellule staminali in molti casi e in molti trattamenti…, oppure non può donare chi è si è sottoposto a fecondazione assistita, le famiglie di razza mista…. per loro è prioritaria e consigliata la conservazione perchè quei bambini non troveranno mai un donatore da banco pubblico, sono troppo speciali.

    Ci sono ospedali, come l’ospedale della mia città- Brescia, che hanno appena attivato il servizio di donazione e prevedono di coinvolgere i ginecologi nel prescreening per la donazione: le famiglie non idonee non devono nemmeno chiedere l’appuntamento al centro trasfusionale, perchè saranno scartate ..le famiglie non idonee devono valutare se richiedere la conservazione privata e devono avere il tempo di pensarci, i loro colloqui sarebbero solo uno spreco di tempo.

    La donazione non è concepita per far sentire più buone le famiglie, la donazione è un atto importante che deve salvaguardare i pazienti in attesa in tutto il mondo, il paziente più grave che verrà curato nell’ospedale meno attrezzato.
    i recenti lavori di revisione delle casistiche di trapianto infatti evidenziano come a distanza di anni un trapianto da donatore, comporti dei grossi problemi, come si manifestino altre malattie, e mentre il donatore di midollo è controllato si sa che malattie ha avuto nella vita, il sangue cordale è anonimo, per cui sono meno valutabili i rischi per il malato che verrà trapiantato

  3. il NOSTRO cordone è andato alla ricerca sulle staminali.. per aiutare i ricercatori a trovare soluzioni utili alla collettività… 🙂

  4. io non sono d’accordo con Barbara, pero’ almeno per quanto ne so io. forse lei ha delle informazioni in piu’. quello che hanno spiegato a me e’ che se teniamo per ns. figlio il sangue cordonale, esistono solo banche a pagamento, che lo tengono a priori, senza mettere nessun vincolo per la raccolta, quindi magari se mai ce ne sara’ bisogno, ci potremmo ritrovare con un sangue cordonale non utilizzabile, perche’ on aveva neanche le caratteristiche per essere raccolto. per cui abbiamo pagato pero’ per anni e anni.in piu’, essendo ancora la scienz in via di sviluppo su queste cose, non si sa neanche bene fino a che punto potrebbe servire.
    quindi e’ meglio donarlo, almeno se non va bene lo buttano, se va bene lo tengono e almeno la scienza puo’ progredire, a allora si’ che magari un giorno varra’ la pena tenerlo per ns. figlio.
    pero’ ripeto, questo e’ quello che hanno spiegato a me, che poteva benissimo essere una versione di parte. per farlo donare insomma,e io cosi’ ho fatto. e poi cmq non era sufficiente ad essere tenuto, quindi e’ stato usato pe la ricerca.
    in sostanza, se lo avessi tenuto in qualche banca a pagamento, avrei pagato per niente, e forse un giorno, spero di no, ma se ce ne fosse stato bisogno avrei scoperto dopo aver pagato per anni,che il sangue non poteva essere utilizzato perche’ insufficiente.

  5. La conservazione delle staminali da cordone non e’ un “atto altruistico”, priviamo il neonato di un sangue preziosissimo, a lui destinato, che la stessa Organizzazione Mondiale della Sanita dice che, nella letteratura scientifica è evidente che sia di grande utilità per il neonato, per metterla, forse, se siamo fortunati, se ne è stata raccolta abbastanza, se le procedure sono state rispettate, se la mamma e il bebè procedono con tutti i controlli anche successivi al parto, etc. a disposizione della scienza.
    Ma stiamo “donando” il sangue di qualcun altro: di nostro figlio, e nell’istante stesso in cui tagli il cordone, la stessa legge ti vieta di donarne altro (la donazione del sangue, non può essere fatta se non quando sei maggiorenne e di tua volonta’). Allora il gesto davvero altruistico e’ diventare donatori di midollo, allora si’ che doniamo qualcosa che ci appartiene e che ha le stesse funzioni del sangue cordonale che DEVE ANDARE AL NEONATO!

  6. La penso come enzina….in Italia nn siamo ancora aggiornati come si deve per la donazione del cordone ombelicale e gli ospedali purtroppo nn sono attrezzati come dovrebbero. Io avevo deciso di donare il cordone ombelicale in entrambe le gravidanze ma la sfortuna ha voluto che la prima figlia nascesse di domenica e quindi la banca per la donazione essendo chiusa nn si è potuto far fronte alla mia richiesta, mentre per la seconda gravidanza nn sono riuscita a donarlo perchè avrei dovuto dirlo subito e nn aspettare quando il mio cucciolo aveva appena visto la luce…..forse ero presa dal momento del parto. Comunque mi chiedo come sia possibile che dopo aver fatto colloqui con l’ostetrica e compilato questionari una volta che arrivi in sala parto nessuno sappia niente. Possibile che nella cartella personale nn ci sia scritto nulla???

  7. Buongiorno,
    ho letto il blog che è veritiero, tranne per una affermazione:………”per chi partorisce nei week end, in giorni festivi, in orari notturni o, comunque, in altre circostanze di carenza di personale competente, la speranza di poter donare il cordone ombelicale è quasi nulla”.
    Preciso che fino a otto mesi fa la difficoltà del WE era legata a 1) la durata della conservazione della sacca prima del congelamento presso la Banca, 2) il fatto che alcune banche erano chiuse durante il WE. Dopo il decreto del 19 novembre le Banche si sono attrezzate per esser chiuse solo di domenica, mentre abbiamo sacche che si possono conservare in frigorifero normale a 4/8 gradi giorni su centigradi per 24 ore. Cio’ fa si che la donazione nella nostra AO sia possibile 7 /7 h24. Il personale ostetrico e’ stato tutto formato e tutte le ostetriche sono abilitate , quindi sia di giorno che di notte si puo’ donare
    Dott. Mariangelo Cossolini coordinatore prelievo trapianto organi e tessuti AO Riuniti di Bergamo.
    Per info: http://donazionecordoneombelicale.ning.com/

  8. siamo indietro anni luce…la donazione del cordone ombelicale dovrebbe essere fatta di default in tutti gli ospedali, io ci ho provato ma non ci sono riuscita. spero di riuscire ad organizzarmi meglio la prossima volta

  9. Ciao, io due figli di 8 e 5 anni e con entrambe le gravidanze ho provato a donare il cordone ombelicale, ma purtroppo nessuna delle due volte ci sono riuscita.
    Con la prima gravidanza il travaglio è durato troppo e quindi non si poteva tenere il cordone, con la seconda invece ho fatto troppo in fretta e in 50 minuti non sono riusciti a far intervenire il personale addetto e quindi nulla anche quella volta.
    Ad essere sincera mi è dispiaciuto molto non poter donare, ci credevo molto e ho fatto tutte le visite e i colloqui che dovevo fare in giro per la città portandomi dietro il mio bel pancione.
    Io mi chiedo, non potrebbero tenerli tutti di default e poi utilizzare solo quelli che hanno le caratteristiche adeguate per poter essere utilizzati? Ci sono mamme che forse donerebbero anche il cordone ma non hanno voglia o tempo di fare i controlli e i colloqui preparatori, e magari proprio i loro cordoni sarebbero perfetti per donare una cura o una speranza a chi sta male!
    Saluti a tutti

  10. ho letto l’articolo e purtroppo di queste cose ero a conoscenza perchè durante la gravidanza mi sono documentata a riguardo. la legislazione italiana purtroppo presenta molti limiti (non solo su questo punto!). noi, non avendo fortunatamente patologie gravi in famiglia ed essendo entrambi donatori di sangue,abbiamo optato per una scelta altruista e solidale,donando il cordone ombellicale al momento della nascita…anche se devo dire che c’è molta superficialità in merito anche nelle strutture ospedaliere;infatti anche avendo fatto il colloquio preliminare e avendo compilato il questionario,se non avessimo ricordato noi in sala parto la nostra volontà di donarlo il cordone sarebbe finito tra i rifiuti! siamo anche stati fortunati che il nostro bimbo è nato di mercoledì e di giorno…quest’ultima cosa la trovo assurda…quanto spreco!!! 🙁

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