Ciuccio sì o ciuccio no? Lo abbiamo chiesto all’ortodontista Rossana Cinnirella

Diciamocelo, tutte noi ci siamo poste questa domanda all’arrivo del pargolo: ciuccio sì o ciuccio no? Dare o non dare il mitico “premio di consolazione”?
Di certo è un grande aiuto non solo per le mamme, ma per tutta la famiglia. Io lo definirei uno straordinario ed efficientissimo “anti-stress”: quando il pupo piange e strilla, zac, ciuccio in bocca e via, il problema è risolto. E di notte? Idem. Si sveglia? Se non è l’ora della pappa, di nuovo zac, ciuccio e voilà il bimbo torna tra le braccia di Morfeo. Lui è felice e consolato e la famiglia dorme e riposa.

Ma attenzione l’uso o meglio l’abuso potrebbe comportare dei rischi per la dentizione futura.

La rivista “Archives of Disease in Childhood” ha pubblicato uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani che punta l’indice proprio contro biberon e ciucci ritenendoli il principale fattore di rischio per lo sviluppo di denti storti nei bambini se usati oltre i primi mesi di vita.

Sarà vero? Ho rivolto la domanda all’ortodontista Rossana Cinnirella: “Il ciuccio può provocare denti storti?”

Il ciuccio e il biberon non arrecano danni alla dentizione se usati nei primissimi mesi di vita. A partire dai 18 mesi, invece, bisogna ridurne l’utilizzo e tra i due e i tre anni bisogna toglierli definitivamente di mezzo.
Altrimenti possono causare delle malocclusioni, con le conseguenti anomalie di sviluppo e di posizione dei mascellari e dei denti.

 

Nei primissimi anni di vita le ossa facciali si sviluppano molto, dare un input sbagliato può causare danni futuri. Questo perché la suzione da ciuccio spinge in avanti il mascellare superiore.

Poi c’è il problema della deglutizione. Se i bambini continuano ad usare ad oltranza il ciuccio o il biberon rimarrà loro una deglutizione di tipo infantile.
In genere chi usa il ciuccio fino a 5-6 anni sviluppa il cosiddetto “morso aperto” che provoca problemi di respirazione con conseguenze che possono essere anche serie per la salute del bambino.

Peggio del ciuccio però è il dito, o meglio il pollice. Perché il ciuccio con una scusa lo si può togliere. E’ dura ma si riesce. Il dito… no!

Insomma ciuccio sì, ma solo per poco e utilizzato con “giudizio”.

Ben diverso è il caso dei bimbi allattati al seno. La probabilità di avere denti storti diminuisce drasticamente, poiché i muscoli implicati nella suzione del capezzolo promuovono un corretto sviluppo del palato e quindi della dentatura.

Per quanto riguarda la mia personalissima esperienza, le puericultrici della Mangiagalli di Milano, l’ospedale dove ho partorito, mi hanno consigliato di evitare il ciuccio per i primi 40 giorni di vita del bambino. Poiché, sostenevano, i due differenti modi di suzione possono mandare il neonato in confusione. Esito… dopo i fatidici 40 giorni entrambi i bambini non hanno più voluto ciucci o tettarelle. Ho provato tutte le forme, tutte le marche e tutti i materiali, ma nulla!

Magari in futuro non avranno problemi di dentizione, ma vi assicuro che la vita dei genitori è davvero dura senza il mitico “premio di consolazione”!

11 risposte a “Ciuccio sì o ciuccio no? Lo abbiamo chiesto all’ortodontista Rossana Cinnirella

  1. Mio figlio ha 5 anni non riesce proprio a fare a meno del ciuccio di giorno e di notte .. io ho cercato ma piange all infinito e alla fine glie lo do .. cosa posso fare aiutoooo

  2. mio figlio ha tre anni mezzo e di sua spontanea volonta pochi giorni fa ha rifiutato il ciuccio che prendeva solo la notte ma sono iniziati i problemi il pomeriggio non dorme piu mentre prima dormiva anche tre ore e la notte fa fatica ad addormentarsi con crisi anche la notte di pianto isteriche…inoltre fra un mese arriva la sorellina e io stanca e stressata ho deciso di ridarglielo se pur lui non lo ha chiesto! Ma era diventato un incubo e per me un grande stress emotivo! ho fatto male?

  3. il problema del ciuccio mai avuto anzi c’ho provato ma lo sputava eppure non ho allattato al seno!!…la mia perplessità è sul biberon quello lo vuole, avendo 2 anni e mezzo ci mette praticamente 5 minuti a finire tutto ma sinceramente non mi è mai sembrato un grosso problema.. e parlando di genetica noi siamo 3 fratelli tutti e tre coni denti storti e allevati senza ciuccio!!!

  4. il ciuccio non è una consolazione per mia figlia,lo è per me!!! quando voglio zittarla dai capricci o calmarla subito o farla dormire presto è l\’arma più immadiata..si può fare qualcosa pro mamme una volta tanto no? e chi se ne frega se fa bene o male mamma riposata mamma ritrovata!!!w il ciuccio!!!!1

  5. Beh, e’ proprio vero che al nord funziona tutto meglio!!! Le puericultrici della Mangiagalli ne hanno sconsigliato l’uso nei primi giorni di vita, mentre all’ospedale di Grosseto mi hanno addirittura rimproverato di non averlo portato con me in previsione del parto perche’ quando un bambino nella nursery inizia a piangere, sveglia ed innervosisce anche gli altri e per loro il lavoro e’ triplicato! Risultato: adesso non riesce piu’ ad addormentarsi senza! E chissa’ come faro’ a fargli perdere l’abitudine!?

  6. …..VOLEVO RACCONTARE LA MIA ESPERIENZA: MIA FIGLIA CHE ORA HA 2 ANNI E MEZZO, HA PRESO IL LATTE MATERNO FINO A 26 MESI, DOPO è STATA UNA TRAGEDIA PERCHè HA VOLUTO PER FORZA IL CIUCCIO….. è UN PROBLEMA SECONDO VOI? ANCHE SE DI SOLITO LO USA SOLO PèER DORMIRE, PERCHè ERA ABITUATA A SUCCHIARE IL LATTE TUTTA LA NOTTE

  7. Ma non si era detto anche che il ciuccio specialmente di notte riduce la morte in culla?! Sono rimasta indietro o è ancora cos’ì?

  8. Per Patrizia: il succhiotto l’ho chiamato scherzosamente “premio di consolazione”, perchè i bambini realmente si calmano e si consolano “ciucciando”. Il mio secondo bimbo ha quasi 8 mesi, non prende il ciuccio e durante la notte chiede costantemente il seno. Non è una questione di fame, ma solo di coccole. Prima di diventare mamma non pensavo di avere tante risorse e tanta pazienza con i bambini. Ma ti assicuro che sono molto chioccia con i miei bimbi, non solo “tollerante” come dici tu. Ma non dormire per 8 mesi è dura, soprattutto se poi al mattino bisogna andare al lavoro. Quindi il succhiotto mi manca. Luca si sarebbe “consolato” comunque e io… avrei dormito almeno per qualche ora! E una mamma riposata…, credimi, riesce a dare molto di più ai propri figli rispetto a una mamma allo stremo delle proprie forze!
    Grazie per la lezione sulla tolleranza…ma qui è proprio una questione di sopravvivenza :o)

  9. articolo chiaro, anche se sulla conclusione non sono d’accordo. Il bambino allattato ha bisogno della mamma e non di una consolazione artificiale. Calandosi nei panni del bambino, come reagiremmo noi se, alla richiesta di attenzioni da parte di un marito, compagno, ecc, fossimo zittite con un pelouche o un altro ammenicolo?Per il bambino, soprattutto nei primi mesi, non è diverso. Proviamo a pensare che oggi il bambino piange, ma mano che crescerà, avrà altre esigenze, allora gli diamo la pasticca o chissà che?Se non si è disposti a “tollerare” i propri figli, qualcuno mi spieghi come può essere disposto a tollerare il resto del mondo e insegnare la tolleranza verso gli altri.

  10. Infatti concordo, io sono riuscita a dare il ciuccio alla mia bambina quando aveva 4 mesi nn è stato semplice anzi! però ho dovuto fare questa scelta perchè aveva sia l\’allattamento al seno che l\’aggiunta, per cui ho dovuto prendere una decisione e a 4 mesi stop latte materno e così avevo bisogno \"della consolazione\" x lei ovviamente… poi il ciuccio prima dei due anni la tolto quindi spero, almeno per i denti, tutto bene Ciao!

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